La parodontite è un’infezione che può essere provocata dalla presenza nel cavo orale di batteri contenuti nella placca dentale e che si presenta sotto forma di una sostanza bianca e morbida, composta da batteri e altre sostanze come zuccheri, proteine, cellule desquamate del cavo orale.

La placca batteria che si deposita su denti, gengive e protesi deve essere rimossa prima che possa sfociare in un’infezione parodontale. Scopriamo insieme quali possono essere le cause della parodontite e come gli esperti suggeriscono di intervenire.

Come si forma la placca batterica?

La formazione della placca batterica si suddivide in tre fasi:

  • all’inizio una pellicola composta da saliva e altre sostanze organiche può modificare la superficie dei denti favorendo l’adesione di batteri che si depositano sul bordo tra dente e gengiva, una condizione che può favorire la comparsa della gengivite;
  • successivamente, se la placca batterica appena formata non viene rimossa dal dentista, la proliferazione batterica può avanzare nei tessuti più profondi, al di sotto della gengiva;
  • infine, se la placca batterica non viene rimossa si trasformerà in tartaro ovvero una placca batterica solidificata difficile da rimuovere senza l’intervento di un odontoiatra.

Quali possono essere le concause della parodontite?

Collegandoti sul sito web curareparodontite.it dello studio odontoiatrico del Dott. Marzio Todisco (che si avvale della collaborazione di esperti odontoiatri e igienisti dentali) potrai leggere tantissime informazioni su come sia possibile rimuovere la placca batterica attraverso una corretta igiene orale quotidiana.

Secondo quanto spiegato dal Dott. Todisco, a differenza della placca batterica che può essere rimossa direttamente dal paziente, il tartaro richiede l’intervento tempestivo di un odontoiatra. Se il tartaro non viene eliminato, si potrebbero accumulare sempre più batteri anche molto aggressivi per i tessuti che circondano il dente.

Oltre ai batteri, come spiega il Dott. Todisco, esistono varie situazioni chiamate “concause” che prese singolarmente non possono provocare la parodontite ma possono favorire un’eventuale insorgenza e progressione dell’infezione parodontale. Queste comprendono:

  • una scorretta igiene orale: devono essere presenti nel cavo orale dei batteri particolari affinché si possa sviluppare la parodontite. Una scarsa e scorretta igiene orale può aumentare il rischio di sviluppare una parodontite rispetto a una condizione di buona igiene orale;
  • predisposizione genetica: alcuni soggetti possono essere maggiormente propensi a sviluppare malattie parodontali. In buona sostanza il nostro DNA, oltre a decidere il colore degli occhi, dei capelli, della nostra statura e tutte le nostre caratteristiche fisiche, può decidere anche una predisposizione ad ammalarsi di parodontite;
  • fumo: fumare può aumentare il rischio di ammalarsi di parodontite perché il fumo della sigaretta agisce come vasocostrittore. Questa condizione può provocare un minore apporto di sangue ai tessuti, quindi meno ossigeno. Senza ossigeno i nostri sistemi di difesa non funzioneranno correttamente e ci potranno esporre a una serie di rischi;
  • diabete: l’iperglicemia può avere un impatto negativo sulla salute orale, peggiorando il decorso della malattia parodontale e di contro, la gravità della parodontite può influire negativamente sul controllo della glicemia. Chi è affetto da diabete, specie se non tenuto sotto controllo, può avere una maggiore probabilità di ammalarsi di parodontite. Coloro che sono insulino-dipendenti, ammalati di parodontite possono avere valori di emoglobina glicosilata maggiori rispetto a persone con parodontite ma non affetti da diabete;
  • ridotto numero di denti: i pazienti che sono affetti o predisposti ad ammalare di parodontite che possiedono una dentatura ridotta presentano un “trauma da occlusione” che può aggravare il decorso della parodontite. È, quindi, consigliato verificare che i contatti dentari siano corretti, che ci sia un sufficiente numero di denti che possa garantire un’efficienza masticatoria e che non sia presente un’eccessiva mobilità di uno o più denti.