Biologico in Italia e lockdown

Il comparto biologico anche durante il lockdown nazionale non si è fermato, anzi ha invertito la tendenza che vede la produzione e vendita dei prodotti bio in continuo aumento. A testimonianza di ciò, ci sono numerosi dati relativi alla vendita in costante aumento di prodotti come farina e uova, come risultato del maggiore tempo a disposizione da potere dedicare alla preparazione di varie ricette, nei mesi del lockdown.

Confrontando i dati di marzo 2020 con quelli dello scorso anno, si può notare come siano cresciuti i dati relativi all’ortofrutta bio, dei surgelati, carne bovina e pollame. L’esportazione di questi prodotti è superiore rispetto quella registrata nel comparto agroalimentare, così come l’e-commerce che vede le vendite di prodotti bio in crescita rispetto quelle dei prodotti alimentari in generale.

Dopo la crescita registrata durante il periodo del lockdown, le vendite dei prodotti biologici attraverso tutti i canali online continuano a mantenere uno standard elevato e migliore rispetto la vendita dei tradizionali prodotti alimentari.

I numeri della crescita

Durante i mesi in cui non era consentito spostarsi se non per motivi validi, gli italiani hanno deciso di orientare i loro acquisti di prodotti alimentari verso cibi più salutari, di maggiore qualità e sicuri da un punto di vista nutrizionale sia per la provenienza che per i metodi di produzione. Il Made in Italy e i prodotti a km zero sono sempre i più preferiti e questo consente una maggiore crescita anche dei prodotti a marchio bio.

Ciò che emerge è che in Italia i consumi di questi prodotti sono cresciuti maggiormente nel periodo compreso tra l’inizio del lockdown, ovvero il 09 marzo, e Pasqua specialmente nel Nord Italia, dove sembra essere stato registrato un aumento del 20% a fronte dell’11% nei restanti mesi. 

I primi cinque mesi di questo 2020 evidenziano dati positivi nel settore con opportunità che hanno favorito percorsi certificati, fondi a favore della filiera biologica al fine di migliorare la redditività.

Fondi europei per il settore biologico

Il settore bio italiano è in forte crescita sia in ambito nazionale che internazionale, ciò è dovuto ai vari programmi di sviluppo e misure intraprese per consentire un rilancio dell’economia. Circa 5 milioni di euro sono stati stanziati per sostenere in tutte le regioni italiane, le mense scolastiche biologiche per tutto l’anno 2020.

Questo fondo aiuterà le regioni per ridurre i costi a carico delle famiglie che ne potranno beneficiare, per realizzare iniziative di formazione e promozione nelle scuole di programmi sulla salute alimentare. Le mense scolastiche per essere certificate come biologiche, devono rispettare delle percentuali di peso e tipologie di prodotti biologici e materie prime utilizzate:

  • frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale, tranne i succhi di frutta;
  • pane e prodotti da forno;
  • farine, cereali e derivati;
  • 70% di olio extravergine di oliva;
  • 100% di uova;
  • yogurt e succhi di frutta;
  • 30% di prodotti lattiero caseari;
  • carne e pesce di acquacoltura.

Le somme stanziate verranno maggiormente destinate all’Emilia Romagna, in quanto è la regione che utilizza più menu bio all’interno delle proprie mense scolastiche, seguita dalla Liguria, Lombardia, Toscana, Marche, Veneto, Puglia, Umbria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lazio. Il resto dei fondi verrà suddiviso tra le altre regioni italiane con importi inferiori.

La federazione biologica sembra avere espresso soddisfazione per l’iniziativa che punta a fare della bio-agricoltura il trampolino di lancio del sistema agroalimentare europeo, aumentando la superficie coltivata in produzione biologica. Importante sarà anche destinare parte di questi fondi alle iniziative di formazione e promozione della sana alimentazione basata sul consumo di alimenti bio. 

Valorizzare le mense scolastiche bio certificate può aiutare a favorire la scelta di prodotti sani ma anche di qualità, sia per i docenti che per gli studenti, e nel contempo può contribuire al sostentamento del settore, dall’agricoltore al produttore. Ciò significherebbe per il nostro paese, un ulteriore passo avanti che può portare la nazione ad essere al pari con le strategie europee già adottate dagli altri paesi.

L’ultimo tassello da completare sarà l’approvazione della legge sul biologico già in parte approvata alla Camera, oggetto ancora oggi dopo due anni di discussione in Senato. L’approvazione di questa legge potrebbe aiutare l’Italia a diventare uno tra i paesi più favoriti nel settore biologico.

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