Kombucha

Il Kombucha è una bevanda che ha una lunga tradizione millenaria, conosciuta da oltre duemila anni in Oriente e che è diventata famosa anche in Occidente per le sue proprietà, che sembrano essere in grado di rilasciare effetti benefici sul nostro organismo. Molto diffusa negli USA, sta piano piano facendosi strada anche in Europa, principalmente in Inghilterra e in Italia.

La preparazione di questa bevanda consiste nel lasciare fermentare il tè zuccherato con una particolare miscela di lieviti e batteri che prende il nome di Scoby. Scopriamo meglio di cosa si tratta, quali sono i possibili effetti benefici sul nostro organismo e come viene utilizzata.

Storia del Kombucha

Il Kombucha è un’antica bevanda di tradizione orientale che viene considerata da queste popolazioni un possibile toccasana per il nostro organismo. Si ottiene dalla miscela di foglie di tè, lieviti e batteri, molto utilizzata in Cina come digestivo e rimedio naturale. Il nome di questo infuso deriva da “Kombu”, il medico che utilizzò per primo la miscela a scopo terapeutico.

Pian piano dal III secolo a.C. in poi divenne noto anche in Occidente, nel Medioevo e ancora oggi viene prodotto e utilizzato in Russia, e in Europa orientale. Viene considerato come un possibile energizzante. La preparazione prevede una serie di passaggi che portano alla fermentazione di un particolare fungo.

Il tè può anche essere preparato in casa, acquistando la materia prima oppure già pronto in pratiche bottiglie o sotto forma di foglie da lasciare in infusione. Lo si può acquistare online, in farmacia, in erboristeria oppure presso i negozi specializzati nella vendita di prodotti bio. 

A cosa serve?

Il Kombucha è molto conosciuto per le sue possibili proprietà depurative ma anche per la sua presunta capacità di stimolare il sistema immunitario.

Essendo un alimento prebiotico, simile al Kefir, può aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora batterica e a stimolare sia il metabolismo che l’attività dell’intestino.

Questo infuso viene consigliato a coloro che soffrono di problemi di stitichezza, a chi desidera eliminare le tossine dallo stomaco e dall’intestino. Se consumato dopo i pasti, può anche sviluppare proprietà antidiarroiche. Il tè Kombucha è considerato anche utile in quanto:

  • può aiutare a contrastare i sintomi della menopausa;
  • può aiutare a contrastare l’asma;
  • può aiutare a contrastare dolori articolari e muscolari, calcoli renali;
  • può aiutare a favorire il sonno e la vista;
  • può aiutare a contrastare il diabete;
  • può aiutare ad attenuare la calvizia;
  • può aiutare a contrastare la formazione delle rughe;
  • può aiutare a proteggere l’apparato cardiocircolatorio e a regolarizzare la pressione sanguigna.

Composto da enzimi, vitamina C, B, acido lattico, lieviti e piccole tracce di caffeina, ma anche da minerali, questa bevanda viene molto apprezzata da coloro che praticano sport.

Modalità di utilizzo

Il Kombucha nonostante sia prodotto a partire dal tè e dallo zucchero, grazie alla fermentazione di alcuni lieviti, ha un basso contenuto di zucchero e caffeina, e una gradazione alcolica dello o.5%. Queste caratteristiche fanno sì che possa essere consumato da bambini, anziani, sportivi e animali. Le dosi consigliate sono:

  • per adulti: mezza tazza a stomaco vuoto per un paio di volte al giorno, oppure mezz’ora prima che si consumino i pasti principali, per aiutare a migliorare la digestione e il metabolismo;
  • per i bambini: in base all’età, varia il dosaggio. In linea di massima la dose raccomandata oscilla dal 20 all’80% della dose consigliata per gli adulti. Il dosaggio corretto va stabilito con l’aiuto di un esperto, evitando comunque somministrazioni fai da te;
  • per gli animali: un cucchiaio al giorno diluito all’interno della ciotola dell’acqua. Per cani di grossa taglia le dosi possono essere raddoppiate, ma è sempre opportuno parlarne con un esperto per stabilire la dose più corretta.

Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

Il Kombucha non sembra avere particolari controindicazioni o effetti collaterali. Tuttavia si consiglia di limitare il consumo a un periodo che non superi i tre mesi e di chiedere sempre un parere di un esperto per stabilire il dosaggio corretto, specialmente in presenza di patologie o se si seguono delle terapie farmacologiche.

Inoltre, la bevanda non deve essere versata all’interno di recipienti in ceramica in quanto potrebbe causare effetti indesiderati come nausea o reazioni allergiche. Attenzione alle preparazioni fai da te o di dubbia provenienza, dal momento che la bevanda viene ottenuta da un’insieme di microrganismi e lieviti che se non coltivati in modo adeguato potrebbero favorire la crescita di batteri come funghi, altamente tossici per l’uomo. 

 

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