
Nel mondo della finanza, pochi concetti sono tanto trascurati quanto decisivi come quello della duration. Spesso confinata nei manuali universitari o nei fogli di lavoro degli analisti obbligazionari, la duration rappresenta invece una bussola imprescindibile per chi desidera gestire con lucidità il rischio di tasso nei propri investimenti. A parlarne con rigore e chiarezza è Luca Spinelli, consulente finanziario indipendente di Monza, professionista che da anni accompagna i suoi clienti lungo percorsi di investimento consapevoli e coerenti con i loro obiettivi.
Spinelli non è un promotore finanziario nel senso tradizionale del termine. Non lavora per una banca, non promuove prodotti preconfezionati e, soprattutto, non riceve commissioni da terze parti. La sua unica fonte di reddito è la parcella che i clienti decidono di riconoscergli. Questa impostazione, rara nel panorama italiano, gli consente di porsi in modo radicalmente diverso rispetto al classico intermediario: il suo orizzonte è quello dell’interesse del cliente, senza filtri o conflitti.
Che cos’è la duration e perché conta davvero
Per capire l’importanza della duration è necessario soffermarsi brevemente su cosa rappresenta. Si tratta di un indicatore che misura la sensibilità del prezzo di un’obbligazione (o di un portafoglio obbligazionario) alle variazioni dei tassi di interesse. In altre parole, ci dice quanto si muoverà il prezzo di un titolo a seguito di una variazione dell’Euribor, del rendimento dei BTP o di un’altra curva di riferimento.
Luca Spinelli spiega che la duration non è soltanto un parametro tecnico, ma uno strumento pratico che ogni investitore dovrebbe imparare a conoscere. “Chi investe in obbligazioni senza sapere quale sia la duration del proprio portafoglio è come chi guida un’auto senza sapere a che velocità sta andando”, afferma con un’immagine efficace. “Magari tutto sembra tranquillo, ma basta una curva imprevista – ad esempio un rialzo dei tassi – per ritrovarsi fuori strada.”
L’illusione della sicurezza nei bond
Nel recente passato, molti risparmiatori si sono rifugiati nel mercato obbligazionario ritenendolo più sicuro rispetto all’azionario. Questo atteggiamento, comprensibile a livello emotivo, ha però creato false aspettative. Con l’impennata dei tassi a partire dal 2022, numerosi titoli obbligazionari hanno subito perdite rilevanti, specie quelli con durata elevata.
Spinelli ricorda che la duration media dei portafogli italiani è spesso più alta di quanto si creda. “Molti fondi obbligazionari presenti nei piani bancari hanno duration anche superiori a sette anni. Questo significa che una variazione dell’1% nei tassi può generare perdite del 7% sul capitale investito, senza che l’investitore se ne renda conto prima.”
Secondo il consulente monzese, la responsabilità è duplice. Da un lato c’è una scarsa cultura finanziaria, dall’altro una distribuzione dei prodotti che spesso punta più alla facilità di vendita che alla coerenza con il profilo di rischio del cliente. “È fondamentale educare le persone a guardare oltre il rendimento promesso e a valutare la struttura del rischio, in primis quello di tasso”, sottolinea.
Duration come strumento strategico
Per Spinelli, controllare la duration non significa rinunciare al rendimento, ma saper dosare con intelligenza esposizione e prudenza. “Un portafoglio costruito con consapevolezza può avere una duration moderata, magari tra i due e i quattro anni, e comunque offrire rendimento positivo e diversificazione. L’importante è che ogni scelta sia coerente con il contesto macroeconomico e con l’orizzonte temporale dell’investitore.”
L’analisi della duration entra nel processo di consulenza già nelle prime fasi. Spinelli studia le abitudini, le aspettative e i vincoli del cliente. Poi costruisce una strategia personalizzata che tiene conto anche del ciclo dei tassi, della forma della curva, delle politiche monetarie delle banche centrali. “Chi oggi costruisce un portafoglio obbligazionario senza valutare la traiettoria dei tassi di interesse sta semplicemente scommettendo alla cieca”, afferma senza mezzi termini.
Il ritorno del carry e la selezione dei titoli
Dopo anni di rendimenti prossimi allo zero, il mercato obbligazionario è tornato ad offrire opportunità interessanti. Il cosiddetto carry, cioè il rendimento interno dei titoli in portafoglio, è tornato ad avere un ruolo significativo nella generazione dei profitti. Tuttavia, questo non significa che ogni obbligazione valga l’altra.
Spinelli invita a una selezione rigorosa, privilegiando emittenti solidi, duration intermedie e diversificazione geografica. “Un buon portafoglio obbligazionario oggi può essere costruito con una combinazione di governativi a breve, corporate investment grade e magari una piccola quota di high yield selezionati. Ma è fondamentale che ogni tassello sia scelto con cura, in funzione del profilo del cliente e delle condizioni di mercato.”
La duration, in questo scenario, agisce come un filtro e una guida. Serve a evitare eccessi di esposizione a titoli lunghi, che potrebbero soffrire nuove spinte al rialzo dei tassi, ma anche a riconoscere quando è il momento di allungare per catturare rendimenti più interessanti.
L’indipendenza come garanzia di trasparenza
La possibilità di parlare di duration in termini così tecnici e al contempo pratici nasce anche dalla posizione professionale di Luca Spinelli. Come consulente indipendente, non ha alcun incentivo a privilegiare un prodotto rispetto a un altro. Il suo lavoro consiste nell’analizzare, selezionare e monitorare soluzioni che abbiano senso per il cliente, non per la banca.
Questa neutralità si riflette anche nella metodologia. I portafogli consigliati non replicano modelli predefiniti, ma nascono da un dialogo attivo con il cliente, da un’analisi approfondita dei suoi bisogni e da un costante lavoro di aggiornamento sui mercati. La duration viene così integrata in una visione più ampia, che include liquidità, fiscalità, esigenze future e propensione al rischio.
Educazione finanziaria e trasparenza
Per Spinelli, il compito del consulente non è solo quello di costruire portafogli, ma anche di formare i clienti. Ogni occasione di confronto diventa anche un momento educativo. “Capire cosa significa duration, e come impatta sugli investimenti, è un primo passo per diventare investitori più consapevoli. E la consapevolezza è la vera difesa contro i rischi nascosti del mercato.”
In un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è praticamente illimitato, la sfida diventa distinguere il rumore dal segnale, l’apparenza dalla sostanza. Il lavoro di Spinelli si inserisce in questo contesto come un esercizio quotidiano di trasparenza e approfondimento, lontano dalle scorciatoie promozionali e vicino ai reali interessi delle persone.
Una guida affidabile nel tempo
Mentre i mercati si muovono con rapidità e le politiche monetarie restano incerte, il controllo della duration rappresenta una delle poche ancore disponibili per l’investitore. Non elimina i rischi, ma aiuta a conoscerli, misurarli e gestirli. E questo, nel mondo reale, fa la differenza tra una scelta d’impulso e una decisione ragionata.
Con il suo approccio rigoroso e indipendente, Luca Spinelli continua a distinguersi come punto di riferimento per chi cerca stabilità, chiarezza e competenza. A Monza e non solo, la sua consulenza è oggi sinonimo di una finanza più trasparente, più umana e decisamente più sostenibile.